Oltre ogni limite. Come acqua gelida, altitudine estrema e condizionamento ambientale possono risvegliare la nostra perduta forza evolutiva by Scott Carney

Oltre ogni limite. Come acqua gelida, altitudine estrema e condizionamento ambientale possono risvegliare la nostra perduta forza evolutiva by Scott Carney

autore:Scott Carney [Carney, Scott]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: Sports & Recreation, Extreme Sports, Outdoor Skills
ISBN: 9788827232194
Google: wO-ZEAAAQBAJ
editore: Edizioni Mediterranee
pubblicato: 2022-11-04T09:28:00+00:00


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10. I medici definiscono “sovrappeso” una persona con indice di massa corporea, o IMC, di 25 o più. Una persona con IMC di 30 o più è considerata obesa.

11. Presumibilmente, i topi il cui TAB venne attivato nel laboratorio chimico di Phillips rimasero esposti al freddo per un periodo molto più lungo di quello che il solo strato di grasso avrebbe permesso di affrontare.

Capitolo 8

Piove in casa

Nessuno fa caso alle prime chiazze di umidità che cominciano a formarsi sul soffitto. Sto facendo una doccia bollente dopo la mia immersione mattutina nell’acqua gelida della piscina di Hof. La casa è una recente aggiunta all’attività dell’uomo del ghiaccio, e ci sono ancora alcuni difetti da eliminare. Uno di questi è la tendenza a ostruirsi dello scarico in mezzo al pavimento della stanza da bagno. Mentre mi rilasso ignaro del potenziale problema, l’acqua si raccoglie al centro del locale fino a superare la soglia di piastrelle di marmo, riversandosi nel corridoio. Da qui, segue la legge di gravità scorrendo tra le fessure nel legno e penetrando nell’intercapedine tra l’assito e il soffitto del pianterreno. Il liquido saponoso si riversa nella cavità, saturando i materiali sottostanti.

Quando Hof irrompe nella stanza da bagno, il mio primo pensiero è che in qualche modo abbia saputo che ho osato riscaldarmi sotto una doccia e che intenda rimproverarmi finché non regolerò il miscelatore su una temperatura talmente bassa da traumatizzare il mio sistema nervoso e ridurmi all’obbedienza. Invece urla qualcosa in un misto di olandese e inglese, prima di spingermi da parte e chiudere il rubinetto. È solo il mio secondo giorno in Olanda, e ho allagato la sua casa nuova fiammante. Mi avvolgo in un asciugamano e scendo la scala per esaminare personalmente il danno.

Centinaia di goccioline sono precariamente appese al soffitto, allungandosi lentamente finché diventano troppo pesanti e cadono in mezzo al soggiorno. Punteggiano il divano, la chitarra e il televisore. Il cane di Wim, Zina, abbaia allegramente all’inatteso nubifragio. Siamo in tre nella stanza: io, Hof e un neofita americano con i capelli rossi di nome Anton Nicola che ha appena terminato una sessione di addestramento in Polonia. Insieme togliamo di mezzo i mobili e prendiamo stracci e asciugamani dai ripostigli per arginare il diluvio. Passano i minuti, e la pioggia aumenta. Mi si forma un nodo allo stomaco quando mi rendo conto che il soffitto potrebbe crollare. È tutta colpa mia, ma quando guardo Hof lo vedo al centro del torrente con le mani sollevate sopra la testa. Un largo sorriso gli illumina il volto.

“È un miracolo! Ci credereste che sta piovendo in casa mia? Che fortuna!”, grida, danzando tra le gocce e lasciando che cadano dove vogliono, come una sorta di folle dio della pioggia. Non è la reazione che mi aspettavo o che mostrerei a un mio ospite nelle stesse circostanze. Ma per lui, la distruzione della sua casa è un’inspiegabile occasione di gioia.

Torniamo a qualche giorno fa. È il Black Friday – l’indomani del Ringraziamento –



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